martedì 25 ottobre 2011

U.T.A(unita di trattamento aria)

CLIMATIZZAZIONE DI GRANDI SUPERFICI
Nel caso si debbano climatizzare grandi superfici, si dovranno smaltire grandi quantità di umidità. Si tenga presente che è statisticamente molto più facile che una molecola, nell'attraversarla, tocchi una batteria larga, quale è quella di una Unità di Trattamento dell'Aria (U.T.A.), che una stretta (SPLIT). Appare evidente la diretta relazione fra larghezza della batteria e sua capacità di deumidificare e quindi "controllare" l'aria.

Esempio di canale in lamiera zincata installato in un Centro Commerciale.
Quindi in relazione all'ambiente da cimatizzare si interverrà con:
  1. uno split, che ha una batteria molto sottile, per piccoli ambienti, quali le civili abitazioni;
  2. un ventilconvettore, che ha una batteria leggermente più grande, può andar bene per ambienti più grandi o semplicemente più affollati;
  3. una Unità di Trattamento dell'Aria, che ha una batteria notevolmente più grande, nel caso si debbano "trattare" grandi superfic.

Esempio di canalizzazioni collegate all'Unità ed entranti in ambiente.
Da quanto sopraesposto si evince che in determinati ambienti è essenziale optare per una tipologia impiantistica in cui il trattamento dell'aria e la sua diffusione sia affidato ad un'unica macchina che prende appunto il nome di Unità di Trattamento dell'Aria (U.T.A.).
LE UNITA' DI TRATTAMENTO ARIA (U.T.A.)
L'applicazione di queste apparecchiature è principalmente indicata per sale cinema, teatri , sala conferenze , palestre , piscine , discoteche , ampi padiglioni , aree fieristiche, mense, ristoranti, applicazioni industriali, negozi e centri commerciali, open space.

Esempio di Unità di Trattamento Aria
Vista l'importanza e la grandezza di questi ambienti è infatti sconsigliabile l'utilizzo di un numero elevato di macchine di piccola/media taglia , che oltretutto avrebbero un forte impatto estetico o non sarebbero in grado di controllare adeguatamente l'umidità relativa dell' ambiente . Alle Unità è infatti collegata una rete aeraulica in grado di distribuire in maniera ottimale il flusso d'aria trattata. La rete aeraulica è installabile in controsoffitto e pertanto non visibile all'utente; è possibile anche installare la canalizzazione a vista (canali in lamiera zincata colorata o canali in tessuto) , rendendo l'impianto parte integrante dell'arredo. La diffusione dell'aria avviene mediante bocchette di mandata e griglie di ripresa che , opportunamente dimensionate , creano omogeneità di temperatura in tutte le zone servite.
Da sottolineare che le U.T.A. , trattando l'aria esterna, garantiscono le condizioni di ricambio d'aria previste dalla legislazione vigente (Riferimento Norma UNI 10339) assicurando i requisiti di igienicità e ventilazione ormai necessari in ogni ambiente frequentato dall'uomo.

Sezione di una Unità di Trattamento Aria
Corredate da sistemi di regolazione automatici queste macchine sono in grado di "dialogare " con le altre componenti dell'impianto al fine di garantire sia un risparmio energetico che un adattamento alle variazioni dei carichi gravanti sull'ambiente trattato.
L' U.T.A. è collegata ad un gruppo di produzione di acqua refrigerata mediante un circuito idronico.
Di diverse grandezze (da 1.500 a 50.000 mc/h) , la caratteristica principale di queste macchine è quella di avere diverse sezioni componibili fra loro. Schematizzando :
•  Sezione Ventilante di Ripresa Aria Ambiente
•  Camera di Miscela
•  Recuperatore di calore
•  Sezione di filtrazione
•  Sezione Batterie ( Una due o tre batterie)
•  Sezione di Umidificazione
•  Sezione Ventilante di Mandata Aria 
LE UNITA' DI TRATTAMENTO ARIA ECOFLAM
Piccole unità di trattamento aria a semplice parete - Power

Le unità terminali di condizionamento sono state, fin dall'inizio, considerate un importante e qualificante elemento di completamento della gamma di prodotti Ecoflamclima. Oggi, pur essendosi completata verso l'alto la Gamma, restano un importante elemento da proporre a chi voglia realizzare un impianto classico per impianti di grandi portate, con un rapporto ottimale tra prestazioni e qualità da un lato ed investimento dall'altro.

POWER

Realizzate mediante una semplice ma robusta costruzione in lamiera monoparete, si compongono di una serie di piccole centrali di trattamento d'aria a sezioni accoppiabili in modo da soddisfare le esigenze di piccoli e medi impianti con una pressione statica utile notevole, tale da permettere di canalizzare seriamente l'aria immessa in ambiente.
Contattaci per avere un preventivo!
Le U.T.A. sono suddivise in diverse sezioni, nella quale in ciascuna avviene una trasformazione dell'intero trattamento.La caratteristica principale delle U.T.A. e la compattezza e la suddivisione delle singole sezioni.la U.T.A. e' suddivisa in batteria di pre-riscaldamento e l'umidificatore adiabatico che vengono usati d'inverno, la batteria fredda usata solo in estate, mentre quella di post-riscaldamento usata sia in estate che in inverno.Rispetto ad uno schema tradizione costituito da tre batterie ed un umidificatore, le U.T.A. presentano schemi semplici in base alla tipologia di utilizzo;
  • Solo batteria calda di pre-riscaldamento; termoventilazione usata solo nei periodi invernali.
  • Batteria calda, fredda ed umidificatore adiabatico; per termoventilazione invernale e condizionamento estivo
  • Solo batteria fredda; usata per la termoventilazione estiva;
 
 
schema impianto tradizionale

mercoledì 19 ottobre 2011

Cio che serve per la saldatura ossicitilene

Saldatura ottenuta riscaldando e fondendo i metalli da unire con un metallo d’apporto per mezzo di una fiamma molto calorifica, prodotta dall’accensione di una miscela di ossigeno e acetilene. I due gas, provenienti da due bombole, vengono miscelati all’interno di un apposito cannello che ne permette anche la dosatura. La fiamma viene anche alimentata dall’ossigeno presente nell’aria. La fiamma (“dardo”) raggiunge i 3100 gradi di temperatura e permette di fondere la maggior parte dei metalli e delle leghe di normale impiego.

La saldatura ossiacetilenica si esegue scaldando preventivamente le parti da unire. Avvicinando la bacchetta di metallo d’apporto al punto da saldare e investendo la bacchetta con la fiamma, se ne provoca la fusione insieme alle parti combacianti dei pezzi da unire. Si prosegue con questa operazione fino a formare un cordone ininterrotto di saldatura. Può capitare, durante il lavoro, che la fiamma si spenga con uno scoppio rumoroso. Ciò è dovuto a una improvvisa ostruzione della punta che si può eliminare strofinando la punta stessa su una tavoletta apposita.

Per la sicurezza del lavoro è necessario controllare che i tubi di afflusso del gas siano perfettamente integri e che le bombole ed i relativi riduttori siano funzionanti. Attualmente sono in commercio “posti di saldatura” di dimensioni ridotte, con bombole di ossigeno ed acetilene di piccole dimensioni, adatte ad un impiego non professionale. Si ricorda, infatti, che le normali bombole per saldatura non possono essere detenute senza un regolare permesso delle Autorità di controllo. Durante la saldatura si deve aerare l’ambiente ed attrezzarsi con occhiali da saldatura, guanti, berretto e vestiti adeguati. Procedura di avviamento cannello.

Seguire esattamente la seguente procedura di accensione:
Impugnare il cannello ed aprire il rubinetto dell'acetilene.
Accendere la fiamma con un opportuno dispositivo ottenendo una fiamma fuligginosa Aprire il rubinetto dell'ossigeno e regolare secondo la necessità. Procedura di spegnimento cannello.

Seguire esattamente la seguente procedura:
Chiudere il rubinetto dell'acetilene
Chiudere il rubinetto dell'ossigeno
Chiudere la bombola dell'acetilene
Chiudere la bombola dell'ossigeno I procedimenti di accensione e di spegnimento devono essere eseguiti in queste esatte sequenze per evitare ritorni di gas nelle bombole e possibilii esplosioni.

Tipi di fiamma
Fiamma neutra: quando la combustione dell'acetilene in combinazione con l'ossigeno inizia in prossimità del cannello e termina nella parte iniziale del pennacchio, si ha una fiamma detta Neutra.

Fiamma carburante: se l'ossigeno erogato non è sufficiente per completare la combustione primaria dell'acetilene, la combustione di quest'ultimo sarà parziale e parte del carbonio costituente l'acetilene rimane libero nella fiamma e tende a passare nel bagno fuso: per questo tale fiamma viene detta "fiamma carburante".

Fiamma ossidante: contrariamente al caso precedente, la fiamma Ossidante,  la si ottiene nel caso di eccesso di ossigeno alla punta del cannello. Con questa regolazione la combustione avviene immediatamente in prossimità dell'uscita del cannello con una conseguente riduzione, od eliminazione, della zona riducente. La fiamma, in questo modo, tende a cedere ossigeno al bagno di fusione.

Tecniche
Tecnica da destra  a sinistra avanti: tenere il cannello con la mano destra e la bacchetta con la mano sinistra e procedere da destra verso sinistra con movimento oscillatorio. Questa  tecnica è adatta per la saldatura di lamiere di  piccolo spessore, a lembi retti. Dal momento che la sorgente termica investe una zona più estesa abbiamo il rischio di incollature e ingrossamento del grano.

Tecnica da sinistra a destra all'indietro
: tenere il cannello con la mano destra e la bacchetta con la mano sinistra e procedere da sinistra verso destra con movimento oscillatorio trasversale della punta più limitato rispetto alla precedente tecnica. In questo modo, la sorgente termica è diretta prevalentemente sul bagno e verso la bacchetta con il risultato di ottenere minore diluizione di materiale base e maggiore deposito di materiale d'apporto; inoltre il movimento della fiamma sul bagno non è più oscillatorio come nella tecnica precedente ma rotatorio in modo da creare una specie di vortice in grado di contribuire alla penetrazione del materiale d'apporto. Grazie a questa tecnica si possono saldare lamiere di dimensioni maggiori
                 NORME E ARTICOLI DI LEGGE
e principali norme di legge sulla sicurezza nella saldatura sono contenute negli articoli 250-259 del Decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955 n. 547. Art. 250. LAVORI DI SALDATURA IN CONDIZIONI DI PERICOLO.-
È vietato effettuare operazioni di saldatura o taglio, al cannello od elettricamente, nelle seguenti condizioni:
a) su recipienti o tubi chiusi;
b) su recipienti o tubi aperti che contengono materiale quali sotto l’azione del calore possono dar luogo a esplosioni o altre reazioni pericolose;
c) su recipienti o tubi anche aperti che abbiano contenuto materie che evaporando o gassificandosi sotto l’azione del calore possono dar luogo a esplosioni o altre reazioni pericolose.
È altresì vietato di eseguire le operazioni di saldatura nell’interno dei locali, recipienti o fosse che non siano efficacemente ventilati.
Quando le condizioni di pericolo previste dal primo comma del presente articolo si possono eliminare con l’apertura del recipiente chiuso, con l’asportazione delle materie pericolose e dei loro residui, con l’uso di gas inerti o con altri mezzi o misure, le operazioni di saldatura e taglio possono essere eseguite anche sui recipienti o tubazioni indicati allo stesso primo comma, purché le misure di sicurezza siano disposte da un esperto ed effettuate sotto la sua diretta sorveglianza.
Art. 251. SALDATURA OSSIACETILENICA, OSSIDRICA E SIMILI.-
Nei luoghi sotterranei è vietato installare o usare generatori e gasometri di acetilene o costruire depositi di recipienti contenenti gas combustibili.
Art. 252. Fra gli impianti di combustione o gli apparecchi a fiamma ed i generatori o gasometri di acetilene deve intercorrere una distanza di almeno 10 metri, riducibili a 5 metri, nei casi in cui i generatori o gasometri siano protetti contro le scintille e l’irradiamento del calore o usati per lavori all’esterno.
Non devono eseguirsi lavorazioni ed operazioni con fiamme libere o con corpi incandescenti a meno di 5 metri di distanza dai generatori o gasometri di acetilene.
Art. 253. Sulle derivazioni di gas acetilene o di altri gas combustibili di alimentazione nel cannello di saldatura deve essere inserita una valvola idraulica o altro dispositivo di sicurezza che risponda ai seguenti requisiti:
a) impedisca il ritorno di fiamma e l’afflusso dell’ossigeno o dell’aria nelle tubazioni del gas combustibile;
b) permetta un sicuro controllo, in ogni momento, del suo stato di efficienza;
c) sia costruito in modo da non costituire pericolo in caso di eventuale scoppio per ritorno di fiamma.
Art. 254. Il trasporto nell’interno delle aziende e dei locali di lavoro degli apparecchi mobili di saldatura al cannello deve essere effettuato mediante mezzi atti ad assicurare la stabilità dei gassogeni e dei recipienti dei gas compressi o disciolti e ad evitare urti pericolosi.
I recipienti dei gas compressi o sciolti, ad uso di impianti fissi di saldatura, devono essere efficacemente ancorati, al fine di evitarne la caduta accidentale.
Art. 255. SALDATURA ELETTRICA ED OPERAZIONI SIMILI.-
Gli apparecchi per saldatura elettrica e per operazioni simili devono essere provvisti di interruttore onnipolare sul circuito primario di derivazione della corrente elettrica.
Art. 256. Quando la saldatura od altra operazione simile non è effettuata con saldatrice azionata da macchina rotante di conversione, è vietato effettuare operazioni di saldatura elettrica con derivazione diretta della corrente dalla normale linea di distribuzione senza l’impiego di un trasformatore avente l’avvolgimento secondario isolato dal primario.
Art. 257. Nelle operazioni di saldatura elettrica e simili nell’interno di recipienti metallici, ferma restando l’osservanza delle disposizioni di cui all’art.250, devono essere predisposti mezzi isolati e usate pinze porta elettrodi completamente protette in modo che il lavoratore sia difeso dai pericoli derivanti da contatti accidentali con parti in tensione.
Le stesse operazioni devono inoltre essere effettuate sotto la sorveglianza continua di un esperto che assista il lavoratore dall’esterno del recipiente.
Art. 259. MEZZI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI E COLLETTIVI.-
I lavoratori addetti alle operazioni di saldatura elettrica e simili devono essere forniti di guanti isolanti, di schermi di protezione per il viso e, quando sia necessario ai fini della sicurezza, di pedane o calzature isolanti.

La zona di operazione ogni qualvolta sia possibile deve essere protetta con schermi di intercettazione di radiazioni dirette o riflesse, quando queste costituiscono pericolo per gli altri lavoratori.

Raccomandazioni


Il banco di saldatura e le apparecchiature di taglio devono essere pulite, soprattutto non devono essere coperte con grasso o lubrificanti.
Per la movimentazione dei pezzi saldati, utilizzare i guanti e/o le pinze.
Durante la martellinatura dei pezzi saldati, utilizzare uno schermo facciale per la protezione dalle scorie che potrebbero colpire l’addetto.
L’operatore deve indossare i seguenti dispositivi di protezione individuale durante le operazioni di saldatura:
  • guanti per saldatura • con protezione dai rischi di natura meccanica con seguenti livelli di resistenza minimi: abrasione 4, taglio 1, lacerazione 4, perforazione 3, come da norma UNI – EN 388:2004 - con protezione dai rischi da calore o fuoco con i seguenti livelli di resistenza minimi: infiammabilità 4, calore per contatto 2, calore convettivo 3, calore radiante 1, piccole proiezioni di metallo fuso 4, come da norma UNI – EN 407:2004;
  • grembiule per saldatura, conforme alla norma UNI – EN 470:2000;
  • maschera per saldatura, conforme ai requisiti del D.M. 02/05/2001 e alle norme UNI – EN 166:2004
  • occhiali a vetro scuro per la saldatura ossiacetilenica;
  • calzature di sicurezza di categoria S2, come indicato dalla norma UNI - EN 345:1998

domenica 16 ottobre 2011

impianto di riscaldamento

Rimane da parlare dell’ultimo degi impianti relativi alla nostra "Costruzione Casa", ed affronteremo in questo capitolo l’impianto di riscaldamento, completo di caldaia, tubazioni, apparecchiature e radiatori.
Abbiamo scelto un impianto del tipo tradizionale, cioè quello a termosifoni, ma in seguito avremo modo di affrontare anche altri tipi di impianti che hanno preso voga in questi ultimi decenni.
L’impianto di riscaldamento, va comunque eseguito da personale specializzato, che lo realizzi a norma e rilasci al termine della sua esecuzione una attestazione di conformità ai sensi della legge 46/90 e successive modifiche ed integrazioni.
Quindi noi spiegheremo per sommi capi i punti essenziali di questo impianto, ma rimane fermo che chi lo vuole realizzare deve rivolgersi a ditta specializzata.
La caldaia che noi abbiamo previsto in cucina (K) è del tipo murale, a gas metano, ma potrebbe benissimo essere anche a gas GPL, per le case in campagna dove non arriva la metanizzazione.
La modifica della caldaia da GPL a Metano e viceversa avviene solo sostituendo degli ugelli interni.
Dunque, la nostra caldaia a gas metano è a camera Stagna, con il tiraggio dei fumi portato direttamente sul tetto e la seconda presa per l’aria a parete verso l’esterno. E’ una caldaia tipo Immergas Eolo Superior, con produzione anche di acqua calda per i sanitari, ma potrebbe essere di tantissime altre marche. Abbiamo scelto questa marca perchè la conosciamo.
Il gas metano, come abbiamo visto in un precedente articolo alimenta la caldaia: ha 5 attacchi ed esattamente per il gas, l‘uscita acqua calda sanitaria, l’entrata acqua fredda sanitaria, la mandata ed il ritorno della tubazione del riscaldamento.
Nei pressi della caldaia deve essere posizionata una presa di corrente a 220 volt del tipo stagno.
Inoltre dalla caldaia parte un filo che va al termostato ambiente , un apparecchio che permette di regolare la temperatura e scegliere le ore di accenzione e spengimento.
Osservate i disegni sottostanti:
  CLIC
I due tubi di mandata e ritorno devono essere da 3/4" e conducono ad un collettore complanare, meglio conosciuto , per la forma, come "clarinetto".
Come vedete dalla foto e dal disegno sottostante, il clarinetto è costruito in maniera che ci si possono attaccare tutte le tubazioni di andata e ritorno dai singoli termosifoni.
Il clarinetto, di solito, è alloggiato in una nicchia nel muro, fornita di sportello apribile in legno.
     CLIC
Nel disegno, abbiamo segnato in rosso le mandate, cioè quei tubi che portano l’acqua calda alle valvole dei radiatori ed in blu le tubazioni di ritorno dal radiatore verso la caldaia (sono collegati al detentore del radiatore, che normalmente sta nella sua parte bassa; valvola e detentore possono essere però entambi in basso)
Per la nostra casa abbiamo usato tubi di rame del diametro da 12 mm (andata e ritorno dai radiatori) inguainati contro la dispersione del calore.
Dette tubazioni, le facciamo correre sul solaio e vengono bloccate ogni due o tre metri da una o due cazzuolate di malta bastarda.
Per l’impianto utilizziamo radiatori in acciaio smaltato colore bianco , a  2, 3, 4 colonne , a secondo dell’esigenza termica dei vari locali.
   CLIC
Il calcolo degli elementi che compongono un radiatore viene fatto da un tecnico specializzato; comunque in un prossimo capitolo, vedremo (solo per nostra conoscenza) come viene affrontato.
Dalle foto sottostanti si vedono degli attacchi in tubo di rame inguainato disposti rispettivamente per valvola alta, detentore in basso, ma come detto sopra, possono essere anche entrambi in basso  e la seconda foto lo mostra.
       CLIC

martedì 11 ottobre 2011

portata di acqua da un tubo

Ovvero quanti litri di acqua escono in un minuto da un capo di in tubo di un certo diametro se dall’altro capo lo alimentiamo ad una certa pressione, ammettendo che il tubo sia in piano ?
Sembra che la risposta non sia cosi’ facile…
Una formula empirica che mette in relazione il flusso dell’acqua in un tubo con le proprietà fisiche del tubo e la perdita di pressione causata dagli attriti è l’equazione di Hazen-Williams.
Ho fatto allora questa tabella che mostra quanti litri di acqua escono in un secondo/minuto/ora da un tubo di una certa lunghezza e di certo diametro, per una pressione di ingresso che va da 0.2 a 4 bar con passo 0.25 bar.
In realtà l’equazione di Hazen-Williams lavora su dislivelli, quindi ho convertito la pressione d’ingresso in dislivello assumendo che 1 atmosfera = 1,01325 bar e 1 atmosfera = 10.34 metri di acqua.. per cui 1 bar in ingresso equivale circa a un dislivello di 10 metri.
La stessa equazione prevede un coefficiente di Rugosità, le tabelle sono generate con un valore di 140, è comunque possibile specificarlo nella form sotto la tabella.
E’ sicuramente un procedimento empirico ma i valori che escono fuori mi sembrano ragionevoli…

è possibile generare la tabella per qualsiasi lunghezza del tubo compresa tra 1 e 1000 metri usando la form sotto la tabella. Per suggerimenti usate i commenti sotto..

lunghezza del tubo: 10 metri, c = 140

Pressione(Bar) diametro (cm) Portata (litri per secondo) (litri per minuto) (litri per ora)
0.25 1 0.10 6.1 369
1.2 0.17 9.9 596
1.25 0.18 11.1 663
1.30 0.20 12.3 735
1.40 0.25 14.9 893
1.50 0.30 17.9 1071
1.60 0.35 21.2 1269
1.70 0.41 24.8 1489
1.80 0.48 28.8 1730
2 0.63 38.0 2283
2.5 1.14 68.4 4105
3 1.84 110.5 6631
0.5 1 0.15 8.9 536
1.2 0.24 14.4 866
1.25 0.27 16.1 964
1.30 0.30 17.8 1069
1.40 0.36 21.7 1299
1.50 0.43 26.0 1558
1.60 0.51 30.8 1846
1.70 0.60 36.1 2165
1.80 0.70 41.9 2516
2 0.92 55.3 3319
2.5 1.66 99.5 5969
3 2.68 160.7 9642
0.75 1 0.19 11.1 667
1.2 0.30 18.0 1078
1.25 0.33 20.0 1200
1.30 0.37 22.2 1331
1.40 0.45 27.0 1617
1.50 0.54 32.3 1939
1.60 0.64 38.3 2297
1.70 0.75 44.9 2695
1.80 0.87 52.2 3132
2 1.15 68.9 4132
2.5 2.06 123.8 7430
3 3.33 200.0 12002
1 1 0.22 13.0 780
1.2 0.35 21.0 1259
1.25 0.39 23.4 1402
1.30 0.43 25.9 1554
1.40 0.52 31.5 1889
1.50 0.63 37.7 2265
1.60 0.75 44.7 2684
1.70 0.87 52.5 3147
1.80 1.02 61.0 3658
2 1.34 80.4 4826
2.5 2.41 144.6 8679
3 3.89 233.6 14019
1.25 1 0.24 14.7 879
1.2 0.39 23.7 1421
1.25 0.44 26.4 1582
1.30 0.49 29.2 1753
1.40 0.59 35.5 2131
1.50 0.71 42.6 2555
1.60 0.84 50.5 3027
1.70 0.99 59.2 3551
1.80 1.15 68.8 4127
2 1.51 90.7 5444
2.5 2.72 163.2 9790
3 4.39 263.6 15814
1.5 1 0.27 16.2 970
1.2 0.44 26.1 1568
1.25 0.48 29.1 1745
1.30 0.54 32.2 1935
1.40 0.65 39.2 2351
1.50 0.78 47.0 2819
1.60 0.93 55.7 3340
1.70 1.09 65.3 3918
1.80 1.26 75.9 4553
2 1.67 100.1 6007
2.5 3.00 180.1 10803
3 4.85 290.8 17450
1.75 1 0.29 17.6 1055
1.2 0.47 28.4 1704
1.25 0.53 31.6 1897
1.30 0.58 35.0 2103
1.40 0.71 42.6 2555
1.50 0.85 51.1 3064
1.60 1.01 60.5 3630
1.70 1.18 71.0 4258
1.80 1.37 82.5 4949
2 1.81 108.8 6529
2.5 3.26 195.7 11741
3 5.27 316.1 18965
2 1 0.31 18.9 1134
1.2 0.51 30.5 1831
1.25 0.57 34.0 2039
1.30 0.63 37.7 2260
1.40 0.76 45.8 2746
1.50 0.91 54.9 3293
1.60 1.08 65.0 3902
1.70 1.27 76.3 4576
1.80 1.48 88.6 5319
2 1.95 116.9 7017
2.5 3.51 210.3 12619
3 5.66 339.7 20383
2.25 1 0.34 20.1 1208
1.2 0.54 32.5 1951
1.25 0.60 36.2 2172
1.30 0.67 40.1 2408
1.40 0.81 48.8 2927
1.50 0.97 58.5 3509
1.60 1.16 69.3 4158
1.70 1.35 81.3 4877
1.80 1.57 94.5 5668
2 2.08 124.6 7478
2.5 3.74 224.1 13448
3 6.03 362.0 21722
2.5 1 0.36 21.3 1279
1.2 0.57 34.4 2065
1.25 0.64 38.3 2300
1.30 0.71 42.5 2549
1.40 0.86 51.6 3098
1.50 1.03 61.9 3714
1.60 1.22 73.4 4402
1.70 1.43 86.0 5162
1.80 1.67 100.0 6000
2 2.20 131.9 7916
2.5 3.95 237.2 14235
3 6.39 383.2 22993
2.75 1 0.37 22.4 1346
1.2 0.60 36.2 2175
1.25 0.67 40.4 2421
1.30 0.75 44.7 2684
1.40 0.91 54.4 3262
1.50 1.09 65.2 3911
1.60 1.29 77.2 4634
1.70 1.51 90.6 5435
1.80 1.75 105.3 6317
2 2.31 138.9 8334
2.5 4.16 249.8 14987
3 6.72 403.5 24208
3 1 0.39 23.5 1411
1.2 0.63 38.0 2279
1.25 0.70 42.3 2537
1.30 0.78 46.9 2813
1.40 0.95 57.0 3419
1.50 1.14 68.3 4099
1.60 1.35 80.9 4857
1.70 1.58 94.9 5697
1.80 1.84 110.3 6621
2 2.43 145.6 8735
2.5 4.36 261.8 15708
3 7.05 422.9 25372
3.25 1 0.41 24.6 1473
1.2 0.66 39.7 2380
1.25 0.74 44.2 2650
1.30 0.82 49.0 2937
1.40 0.99 59.5 3570
1.50 1.19 71.3 4280
1.60 1.41 84.5 5072
1.70 1.65 99.1 5948
1.80 1.92 115.2 6913
2 2.53 152.0 9120
2.5 4.56 273.4 16402
3 7.36 441.5 26493
3.5 1 0.43 25.6 1533
1.2 0.69 41.3 2477
1.25 0.77 46.0 2758
1.30 0.85 51.0 3057
1.40 1.03 61.9 3715
1.50 1.24 74.2 4455
1.60 1.47 88.0 5279
1.70 1.72 103.2 6191
1.80 2.00 119.9 7195
2 2.64 158.2 9493
2.5 4.74 284.5 17071
3 7.66 459.6 27575
3.75 1 0.44 26.5 1592
1.2 0.71 42.9 2571
1.25 0.80 47.7 2862
1.30 0.88 52.9 3173
1.40 1.07 64.3 3856
1.50 1.28 77.1 4624
1.60 1.52 91.3 5479
1.70 1.79 107.1 6426
1.80 2.07 124.5 7468
2 2.74 164.2 9853
2.5 4.92 295.3 17719
3 7.95 477.0 28621
4 1 0.46 27.5 1648
1.2 0.74 44.4 2662
1.25 0.82 49.4 2964
1.30 0.91 54.8 3286
1.40 1.11 66.6 3993
1.50 1.33 79.8 4788
1.60 1.58 94.6 5673
1.70 1.85 110.9 6654
1.80 2.15 128.9 7733
2 2.83 170.0 10202
2.5 5.10 305.8 18348
3 8.23 493.9 29636

composizione di un pavimento radiante in sezione per fare un po presente di come e composto

collettore di mandata e di ritorno con pompa di ricircolo integrata

schema funzionale impianto a pannelli solari

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Benvenuti a tutti in questo blog si parlera di tutto e di piu sulla termoidraulica e sull'idraulica vi postero consigli utili su come eseguire molte procedure e in piu si potra commentare il tutto e lasciare le proprie opinioni buon divertimento e buona chiaccherata