domenica 16 ottobre 2011

impianto di riscaldamento

Rimane da parlare dell’ultimo degi impianti relativi alla nostra "Costruzione Casa", ed affronteremo in questo capitolo l’impianto di riscaldamento, completo di caldaia, tubazioni, apparecchiature e radiatori.
Abbiamo scelto un impianto del tipo tradizionale, cioè quello a termosifoni, ma in seguito avremo modo di affrontare anche altri tipi di impianti che hanno preso voga in questi ultimi decenni.
L’impianto di riscaldamento, va comunque eseguito da personale specializzato, che lo realizzi a norma e rilasci al termine della sua esecuzione una attestazione di conformità ai sensi della legge 46/90 e successive modifiche ed integrazioni.
Quindi noi spiegheremo per sommi capi i punti essenziali di questo impianto, ma rimane fermo che chi lo vuole realizzare deve rivolgersi a ditta specializzata.
La caldaia che noi abbiamo previsto in cucina (K) è del tipo murale, a gas metano, ma potrebbe benissimo essere anche a gas GPL, per le case in campagna dove non arriva la metanizzazione.
La modifica della caldaia da GPL a Metano e viceversa avviene solo sostituendo degli ugelli interni.
Dunque, la nostra caldaia a gas metano è a camera Stagna, con il tiraggio dei fumi portato direttamente sul tetto e la seconda presa per l’aria a parete verso l’esterno. E’ una caldaia tipo Immergas Eolo Superior, con produzione anche di acqua calda per i sanitari, ma potrebbe essere di tantissime altre marche. Abbiamo scelto questa marca perchè la conosciamo.
Il gas metano, come abbiamo visto in un precedente articolo alimenta la caldaia: ha 5 attacchi ed esattamente per il gas, l‘uscita acqua calda sanitaria, l’entrata acqua fredda sanitaria, la mandata ed il ritorno della tubazione del riscaldamento.
Nei pressi della caldaia deve essere posizionata una presa di corrente a 220 volt del tipo stagno.
Inoltre dalla caldaia parte un filo che va al termostato ambiente , un apparecchio che permette di regolare la temperatura e scegliere le ore di accenzione e spengimento.
Osservate i disegni sottostanti:
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I due tubi di mandata e ritorno devono essere da 3/4" e conducono ad un collettore complanare, meglio conosciuto , per la forma, come "clarinetto".
Come vedete dalla foto e dal disegno sottostante, il clarinetto è costruito in maniera che ci si possono attaccare tutte le tubazioni di andata e ritorno dai singoli termosifoni.
Il clarinetto, di solito, è alloggiato in una nicchia nel muro, fornita di sportello apribile in legno.
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Nel disegno, abbiamo segnato in rosso le mandate, cioè quei tubi che portano l’acqua calda alle valvole dei radiatori ed in blu le tubazioni di ritorno dal radiatore verso la caldaia (sono collegati al detentore del radiatore, che normalmente sta nella sua parte bassa; valvola e detentore possono essere però entambi in basso)
Per la nostra casa abbiamo usato tubi di rame del diametro da 12 mm (andata e ritorno dai radiatori) inguainati contro la dispersione del calore.
Dette tubazioni, le facciamo correre sul solaio e vengono bloccate ogni due o tre metri da una o due cazzuolate di malta bastarda.
Per l’impianto utilizziamo radiatori in acciaio smaltato colore bianco , a  2, 3, 4 colonne , a secondo dell’esigenza termica dei vari locali.
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Il calcolo degli elementi che compongono un radiatore viene fatto da un tecnico specializzato; comunque in un prossimo capitolo, vedremo (solo per nostra conoscenza) come viene affrontato.
Dalle foto sottostanti si vedono degli attacchi in tubo di rame inguainato disposti rispettivamente per valvola alta, detentore in basso, ma come detto sopra, possono essere anche entrambi in basso  e la seconda foto lo mostra.
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1 commento:

  1. In ufficio da noi per ragioni di sicurezza hanno fatto delle verifiche sull'impianto di riscaldamento tramite la termografia, per verificarne l'integrità.

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